C’è domanda di coaching in Italia? La domanda di coaching cresce ogni anno in modo esponenziale soprattutto per quanto riguarda il Coaching Umanistico. Lo verifichiamo ogni giorno come coach e come scuola. Certo per coglierla ogni coach deve essere dotato di passione, iniziativa e competenza strategica. La domanda di coaching non è una domanda solo performativa, ma è una domanda di cambiamento, di sviluppo e di innovazione culturale. Spesso nasce da problemi. E come coach sappiamo che il nostro compito è trasformare ogni problema in un obiettivo di sviluppo e in un risultato di cambiamento concreto. Grazie al Coaching Umanistico le crisi di leadership generano nuove visioni culturali, le relazioni in crisi si superano in nuovi sentimenti, i disorientamenti si trasformano in vocazioni, i problemi economici in occasioni di creatività, la disistima si supera allenando potenzialità e talenti. Le domande di coaching fioriscono su un terreno fertile, che è il sovvertimento culturale che stiamo vivendo nella nostra epoca. Ben oltre la pandemia, c’è un’esigenza profonda di innovazione delle proprie identità. Le donne sono state le pioniere ma anche gli uomini stanno mettendo mano alla critica della mistica virile cercando di superarla, seppure con grandi fatiche e contraddizioni. Donne e uomini cercano di valorizzare la loro spinta all’autorealizzazione, conducono la ricerca della felicità possibile e mettono in crisi valori e ruoli tradizionali, desueti, dannosi o inadeguati. Smettono di rimuginare sul passato per guardare al futuro, superano la mera consapevolezza per allenare immaginazione e creatività, cercano di costruire nuove relazioni affettive rifiutando di trincerarsi dietro un arido individualismo. Queste domande mettono in crisi vecchi modelli, mentalità e anacronistici guru. Mettono in crisi anche il coaching tradizionale, tutto performance e obiettivi. Sono domande che veicolano ricerche di senso e significato in grado di rendere la vita degna di essere vissuta con fierezza e soddisfazione. Il Coaching Umanistico non offre certezze né dà risposte preconfezionate. Allena invece a generare le risposte dentro chi fa le domande. La potenza del Coaching Umanistico sta nell’allenare le facoltà umane e nel rendere le idee obiettivi di azione. Il cambiamento diviene laboratorio di verifica e innovazione sul campo. E il campo può essere la relazione di amore, la famiglia, la scuola, l’impresa, lo sport e in generale il proprio essere nel mondo. Così i progetti di vita si nutrono di nuove dimensioni sentimentali, le visioni diventano pianificazioni di obiettivi, le vocazioni progetti formativi e mestieri concreti, l’autostima si basa su opere che rendono felici se stessi e gli altri. L’idealità genera la concretezza e il sogno si tramuta in ragione progettuale.
Grazie a questo la domanda di Coaching Umanistico sta crescendo ed è per questo che continuiamo a formare coach appassionati e competenti in grado di essere all’altezza delle sfide che questa domanda pone a chiunque sia capace di ascoltarla.
Ci vediamo il 13 marzo alla prima giornata del Master in Coaching Umanistico.
Coach e fondatore della Scuola di Coaching Umanistico
luca.stanchieri@scuoladicoaching.it