Forza mentale e avversità
Appunti in preparazione del Corso di Sport Coaching
Lo sport è bello, piacevole, divertente, coinvolgente e gratificante, ma è anche causa di enorme sofferenza. Le fonti di questa sofferenza sono molteplici. Le più importanti sono: corporee, relazionali, performative e interiori.
Le fonti corporee derivano dalla nostra fisiologia: infortuni che derivano da sovraffaticamento o cattiva alimentazione o malattie che inficiano la preparazione o che la impediscono del tutto pur non derivanti dalla pratica sportiva. Le fonti relazionali derivano dall’universo relazionale di cui è parte un atleta: i conflitti all’interno di una squadra, le pressioni di un contesto o il rapporto con l’allenatore o con la società sportiva. Le fonti performative sono infinite e spesso inaspettate: dagli incidenti in allenamento o in gara, agli allenamenti e obiettivi sbagliati, dagli errori che inficiano i risultati alle sconfitte cocenti soprattutto se sorprendenti. Le fonti interiori sono anch’esse infinite: dagli stress di vita (lavoro, relazioni, famiglia), alle insicurezze personali, alla deconcentrazione che comporta l’attenzione al risultato invece che alla performance, alla repressione delle proprie potenzialità.
La sofferenza, espressione di un malessere deriva dunque da fonti concrete e facilmente individuabili. Individuarle non significa sempre prevederle. Per quanto dei guru del web dicano che sono evitabili, chi fa sport da una vita può raccontare come infortuni, malattie, conflitti, sconfitte abbiano sempre costellato la sua carriera sportiva nonostante prudenza, preparazione e accuratezza nelle scelte e negli allenamenti. Come nella vita, le avversità non sono spesso prevedibili, ma è certo che capitano, anche se non si sa a volte perché e quando.
La forza mentale viene messa alla prova durante tali avversità. Spesso la chiamano resilienza. Noi preferiamo chiamarla trascendenza. La forza mentale, infatti, se ben allenata riesce a trasformare le avversità in occasioni di crescita e i problemi in obiettivi di sviluppo. Ogni facoltà umana, dall’intelligenza all’immaginazione, è mobilitata per risolvere la sofferenza e andare oltre, trascendendola appunto. Lo sport è una palestra eccezionale per affrontare le fonti di sofferenza e trasformarle in occasione di crescita.
Il rapporto con la vita è evidente, ma non meccanico. La forza mentale può derivare dalle esperienze di vita, sotto forma di carattere o personalità, e trasformarsi in un punto di vantaggio nello sport. Allenarsi a vivere bene le difficoltà nella vita ha una ricaduta immediata nello sport; allena l’immaginazione creativa nell’affrontare e risolvere le difficoltà. Dallo sport alla vita invece il viaggio è più complesso, perché lo sport è solo una parte infinitesimale e semplicistica della vita. Trasformare lo sport in un’occasione di apprendimento generale che serve alla vita è frutto di un lavoro di trasduzione, generalizzazione e verifica. In questo passaggio il lavoro del life/sport coaching è determinante.
La forza mentale, dunque, non è solo una risorsa che riguarda la determinazione, l’attenzione, la concentrazione, ma anche la trascendenza nell’affrontare e superare le difficoltà che sorgono impreviste.
Ne parleremo a maggio al Corso di Specializzazione in Sport Coaching.
A presto!
Coach, Presidente della Scuola e Fondatore del Coaching Umanistico